mercoledì 3 febbraio 2016

    Canone TV in bolletta – Pagheremo anche quello per l’illuminazione votiva




Roma, 2 Febbraio 2016 - E’ stata proprio la Responsabile dei Servizi Cimiteriali di Roma, Ade Trapassati Remoti a rendersi conto con raccapriccio che nel testo varato dal Governo non venivano citate in esclusione le utenze elettriche delle luci votive dei cimiteri, che quindi rientravano a piè pari nella nuova disciplina del Canone TV, quella dei 100 € in bolletta per farla breve.

Il tam tam telefonico con i colleghi dei cimiteri italiani non ha lasciato nessuna possibilità di interpretazione: “La luce votiva si configura come utenza elettrica autonoma” e quindi i parenti del De Cuius a cui l’avello è intestato dovranno pagare a partire dal 2016 il relativo canone TV in due rate come per gli altri allacciamenti.

Sono già partite le prime raccomandate destinate agli utenti – il signor Gianni Sfortunato di Camposanto (Modena),che ha perso 12 parenti negli ultimi anni, si è vista recapitare una fattura di 1200 € comprensiva di tutti gli avelli a lui intestati – pare che abbia avuto un gravissimo malore all’apertura della lettera – ora è mantenuto in coma farmacologico vigilato in una stanza asettica e priva di TV all’ospedale di Cazzate sul Minchio.

L’Ossario di Redipuglia, dopo una veloce rendicontazione delle spese da sostenere, ha dichiarato subito bancarotta e  portato i libri in tribunale – diversi casi di folgorazione sono stati invece segnalati nei cimiteri della Campania e della Sicilia dove si era sparsa la voce, poi rivelatasi una bufala, che tagliando i fili della illuminazione votiva si poteva essere esentati dal pagamento del relativo Canone.

Alcuni utenti intraprendenti del Nord invece hanno preso la palla al balzo e si sono attrezzati. Nei cimiteri di Milano si è notato un gran via vai di cartoni con televisori televisori LCD e Plasma, sballati ed installati in prossimità dei loculi “Se dobbiamo pagare il canone, almeno facciamo vedere un po’ di TV al nostro congiunto, le pare ?” ha sentenziato Giorgio Euronics, mentre attaccava un fiammante 52 pollici OLED HDMI USB 7.0 in prossimità della tomba del nonno. “A lui piaceva molto la De Filippi, così potrà guardarsela quando vuole…”  - Ed i centralini di Samsung, LG e delle più note aziende produttrici sono state subissate di richieste di schermi con portafoto e vaso per fiori, da installare al posto delle lastre.

Le direzioni dei Cimiteri hanno subito emanato direttive che “vietano la visione di programmi TV non adatti al decoro del luogo” vista l’indecente abbondanze di donne nude, tette al vento e rapporti sadomaso tipica della nostra programmazione e che si era palesata specie negli avelli più evoluti, lasciati ininterrottamente accesi 24 ore su 24 (alcuni con Sky, PayTV e programmi V.M. 18 anni).

“Ormai il cimitero è peggio di un puttanaio” pare abbia sentenziato scuotendo il capo la signora Giuseppa Vacondio Nonsaltalamessa, vedova di 85 anni, durante la mattutina visita al defunto marito Herpes. 

sabato 21 settembre 2013

Agenzia Viaggi





Buon pomeriggio, siamo due anziani in pensione, amanti della vita all'aria aperta, dell'aria buona, della montagna. Abbiamo fatto tanti viaggi in passato, adesso con la pensione decurtata ci troviamo un po' in difficoltà con il budget. Potete suggerirci una meta per passare 10 giorni fuori dall'inquinamento delle città che ci rimanga nel cuore ?

Cari vecchiacci della malora costretti a tirare avanti con l'avanzo della pensione qui all'Aggenzia Viaggi Prezzi Moddici e Lo-Cost abbiamo tutto, che dico, tuttissimo e quindi anche soluzioni per due pezz.., ma che dico esigenti ed attenti turisti come voi.
Mi avete detto che siete stati dei grandi viaggiatori in passato, quindi immagino sarete disposti anche a qualche meta "esotica" - per questo l'Aggenzia Viaggi Prezzi Moddici e Lo-Cost ha proprio la destinazione adatta alle vostre esigenze. Non state più nella pelle... eccomi a voi immantinente e con la celeberrima solerzia che ha reso famosa la nostra Agenzia. Il posto che vi propongo è, è, è.... (PS-volete proprio saperlo ? Sì ? Allora mollate subito qui la caparra del 75% sull'importo della vacanza, in contanti prego che quest'anno entra in vigore il nuovo redditometro e non voglio guai dalla finanza) LINFEN, nella bellissima e misteriosa Cina. Non conoscete Linfen ? Davvero ? Ma come non potete non conoscere questa meravigliosa cittadina, immersa nella natura e con una dei climi più salubri e naturali del pianeta ? Vi assicuro, cari morti di fa...oops cari e gentili clienti, seppur ultraottantenni, non vi pentirete di certo di aver fatto questa scelta.
Non chiedetemi nulla, perchè vi dirò tutto io. Linfen, nella ridente ed allegra regione dello Shan-xi si trova a pochissime migliaia di chilometri da Pechino e dalla Grande Muraglia, che potrete raggiungere con i comodissimi autobus motorizzati della Xiao-ping che, per evitare di pagare i noiosissimi pedaggi autostradali cinesi, fanno il giro lungo per il Laos e la Cambogia prima di arrivare nella capitale imperiale, consentendovi di vedere le più meravigliose città dell'Asia. Non sarà certo un problema la mancanza dell'aria condizionata a bordo (nessun autobus della Xiao-ping ne è mai stato fornito), nè la cronica mancanza di manutenzione dell'automezzo, che vi farà vivere emozionanti ed adrenaliniche sensazioni ogni volta che affronterete una discesa in curva. Dopo sole 3 settimane di viaggio a bordo di lussuosi automezzi vi troverete quasi a Pechino, diciamo che ancora solo poco più di metà strada vi separerà dall'agognata meta. Linfen come dicevo si trova in una verde e ridente vallata, ed è detta "la città giardino". Non vi fate distrarre dal tipico odore della città che sembra tale e quale quello dell'inquinamento chimico, è solo il profumo tipico del Bi-fe-nol, la simpatica spezia emblema della cucina dello Shan-xi. Dopo 3 o 4 mesi e dodici visite dallo pneumologo quasi non ci farete più caso. Se sentite poi parlare in città della Di-O-Xin, state tranquilli è come chiamano i locali la simpatica brezza che la sera rinfresca e rende così pura l'aria di Linfen.
Gli abitanti sono socievoli e simpatici, hanno sempre voglia di ridere e chiacchierare. Peccato che non possano farlo così spesso, a causa della mascherina che portano al naso ed alla bocca in segno di rispetto per i tanti turisti che visitano la città.
Se non troverete tanta gente per strada sicuramente la troverete al locale Ospedale - chiedete del 肿瘤 (dipartimento di oncologia) oppure cercate le scritte 肺病 - seguendo le frecce vi troverete dritti dritti nell'efficientissimo plesso di pneumologia, dove troverete zeppo zeppo di persone in coda (gli abitanti di Linfen sono dei veri simpaticoni ma sono quasi tutti ipocondriaci... ecco perché vanno tutti a curarsi in Ospedale anche quando non hanno veramente nulla di nulla !). Voi comunque fate amicizia con Anno Lee-Xiang, il primario. Dopo i primi 3 o 4 giorni di vacanza non è escluso che siate proprio voi ad avere l'onore di incontrarlo in corsia distesi sulla lettiga !

La nuova stazione dei bus di Linfen - peccato sia stata costruita su una enorme voragine mineraria

Linfen si trova a soli 1200 km da Pechino ma la corriera fa il giro lungo per Laos e Cambogia


Il tiro della carriola col carbone si corre tutti i giorni nelle strade di Linfen

Linfen è un oasi nella splendida natura cinese - si vede dal simpatico scodinzolare del cagnolino

Puliti ed educati, gli abitanti di Linfen vi stupiranno con la loro simpatia

Il centro storico di Linfen con negozi e ristorantini dove è un piacere pranzare all'aperto
L'ospedale di Linfen è conosciuto nel mondo per la cura delle patologie dell'apparato respiratorio

Arrivare a Linfen è un attimo, specie nel cassone dei comodissimi camion del carbone


Una veduta al tramonto di Linfen nella magica nebbiolina di ottobre che le conferisce un indubbio fascino

Buongiorno, siamo Michele e Marina e ci sposeremo a Settembre - vorremmo organizzare con Voi la nostra Luna di Miele - purtroppo siamo tutti e due disoccupati ed i nostri genitori non possono aiutarci con le spese. Però ci terremmo tanto che questo nostro momento d'amore fosse indimenticabile. Potete suggerirci una meta per un viaggio che resti per sempre dentro i nostri giovani cuori ?



Cari Michele e Marina (o Mariana o Zarina o Tatiana, ma come cacchio ti chiami ?) qui all'Aggenzia Viaggi Prezzi Moddici e Lo-Cost abbiamo veramente tutte le migliori soluzioni e la professionalità dei nostri Operatori per rendere indimenticabile il Vostro viaggio di nozze.
Sognate magari una meta esotica ? Una spiaggia indimenticabile incastonata in un atollo nel Blu dell'Oceano dove rilassarvi per 3 settimane ? Perfetto, abbiamo la destinazione che fa proprio per due sposini squattrin... oops che dico INNAMORATI come voi.
La meta che Vi propongo è un luogo malef... oops che dico MAGICO, ancora non battuto dal turismo di massa, la JACUZIA !!! Dove si trova ? (Boh ! Aspetta che guardo sull'Atlante). La Jacuzia è' comodissima da raggiungere da tutte le destinazioni, si trova a non più di 5 minuti di Shuttle da Bora Bora e dalla Polinesia Francese. Le estati, che hanno 370 giorni (giorno più, giorno meno) di sole l'anno sono però rinfrescate da freschi refoli d'aria balsamica che viene direttamente dalla Sib... oops che dico dalla bella e dolce SICILIA. Quindi nulla di più piacevole per una romantica intimità.
Non vi fate distrarre dalla nebbiolina che perman... oops che dico SALTUARIAMENTE appare all'orizzonte della Jacuzia... è un effetto ottico che scompare al primo raggio di sole...

Ma ecco ragazzi il vostro programma di viaggio - preparate il passaporto, una scorta di Gaviscon e Malox per digerire le specialità locali ed una buona assicurazione sanitaria (MI RACCOMANDO !)

GIORNO 1 -MALPENSA (Terminal Cargo-Z) - ALLAIKHOVSKJ ULUS con scalo a Vimercate, Pavia, Caronno Pertusella, Ulan Bator, Ulan Batik, Ulan Cynar e Ulan Arbre Magique (per fare rifornimento, l'aeromobile ha un piccolo foro nel serbatoio e non ha molta autonomia)
GIORNO 16 (Eh sì, il viaggio è in effetti un po' lunghetto) - Arrivo a destinazione, dove i nostri simpatici corrispondenti in loco, vi daranno il benvenuto in Jacuzia e vi offriranno uno spuntino freddo a base di crostini di lince siberiana ghiacciata conditi da olio di foca congelata e vin brulè di copertoni di camion bruciati (una specialità del luogo, dal gusto forte ed intenso)
GIORNO 17 - Partenza via Autobus (oppure a piedi nella steppa gelata) verso l'albergo MAGADAN CHUKOT, un elegante -30 stelle sul Mar Glaciale Artico con spiaggia privata servita da rompighiaccio di linea (in alternativa la direzione mette a disposizione dei villeggianti dei picconi per piantare l'ombrellone nel pack). Sistemazione "all together" su spartane ma caratteristiche brande dell'esercito russo in ritirata e colazione a buffet "a roulette russa" (il primo che scende mangia l'aringa stecchita della sera prima, ed il resto del gruppo fa la dieta).
GIORNO 18 - Visita alla famosa statua gelata di Lenin, una delle attrazioni più famose di Yakutsk, visitata ogni anno da milioni di persone provenienti da tutto il mondo (ma non toccatela, oltre a portare una sfiga incredibile, le dita potrebbero rimanervi attaccate a causa dal gelo...)
GIORNO 19 - Dopo una bella tonificante nuotata nell'Oceano Artico assieme ai trichechi infreddoliti vi aspetta una meravigliosa serata di gioco e divertimento al Casino Municipale di Abyysky Ulus, gemellato con Venezia e Las Vegas. Peccato che l'ultima slot machine sia stata venduta nel 1954 dal proprietario Serghei Zhukowsky per ripianare i suoi debiti di gioco, ma potrete comunque godere dell'atmosfera tardo retro' dell'edificio ed intrattenervi con le belle e simpatiche donne della Jacuzia (... che ve la danno per una bevuta di vodka a collo dalla vostra bottiglia...)
GIORNO 20 - Che peccato è già ora di tornare, vero che vi sta prendendo una grande tristezza ? Anche perchè nel frattempo la compagnia di bandiera della Jacuzia è fallita per cui l'unico modo per tornare a casa è chiedere passaggio ai camionisti che portano le aringhe secche a Vladivostok (sconsigliato alle donne in stato interessante, l'intenso odore delle aringhe secche è abortivo e mutageno) e lì sperare di trovare un biglietto sulla ferrovia Transiberiana verso Mosca.... in 1 mese circa (salvo imprevisti) dovreste essere comodamente sul vostro divano a rimpiangere la bella vacanza ed a condividere le foto che avrete fatto con i vostri amici.


La statua gelata di Lenin, una delle attrazioni più famose di Yakutsk
Dopo una bella nuotata, vi aspetta una serata divertente nel Casino Municipale di Abyysky Ulus
Il villaggio organizza simpatiche gare di pesca d'altura in cui vince chi lancia più lontano lo Stoccafisso

Da Srednekolymsky Ulus si raggiunge facilmente Verkhnekolymsky Ulus, metropoli ricca di storia e cultura
Le estati in Jacuzia non sono mai afose, ma sempre fresche e piacevoli...
La Jacuzia è una terra di incontri, e vi troverete sempre in compagnie allegre e numerose...



venerdì 2 agosto 2013

La Parola all'Esperto



Esimio ed illustrissimo Esperto, sono costantemente disturbato da operatori telefonici che mi chiamano all'ora di cena proponendomi vantaggiosissime polizze vita, mirabolanti pacchetti Internet tutto compreso, offertissime sulla visione di partite TV dei campionati esteri. NON NE POSSO PIU' !!! Mi aiuti a liberarmi di questi impiastri.

Veda, caro Vtente insidiato da rompicazzi telefonici, ma sa quanto me ne impippa del suo mi-se-re-vo-le caso ? Come osa disturbarmi mentre mi prendo cura del gatto Nerchia, il mio simpatico SiAmEsE che ha ingravidato tutte le gattine del vicinato e financo la puma femmina del Circo Merdone Togni & Togni, la simpatyca società in Accomandita semplice che ha piantato le tende or ora nel mio quartiere ?
Se ne vada, prima che chiami la Polizia di Qvartjere, oppure si LEVI UN PO' DI CULO via che non sta sympatico neppure a Nerchia !!!
Anzi, ci ho ripensato. Visto che il suo mi-se-re-vo-le stato mi RyPuGnA non poco oltre a rivoltarmi come una tasca di pantalone il duodeno alla intersezione del quarto (o dodicesimo boh) nervo spinale, nella MIA IMMENSA BONTADE professorale, le elargirò tosto ed immantinente una soluzione ai suoi disgustosi problemi fonici.
La prossima volta che i RoMpIcAzZo TeLeFoNiCi la insidiano finga una PaReSi Omolaterale e Controlaterale Destra e Sinistra, Sud e Ovest, Zenith e Nadir, con doppio ictus carpiato coefficiente di difficoltà 3.99 - E faccia la voce al telefono di un PaLoMbArO appena ricoverato in Camera Iperbarica mentre fa i GaRgArIsMi con l'acido Muriatico (Ne stappy giojoso una bottiglia e provi, orsù) - ALAS emetta quyndi tosto gemiti incomprensibili e vagyti apocalyttici inframezzati da robuste scatarrate di gola, parole in aramaico e maledizioni zoroastriane in antico persiano. Poi preso da una furyosa rabbia distruttiva y iconoclasta scagli poi il novello Smartphone Cordless Wi-Fi che le ha appena regalato la sua consorte con la speranza che finalmente pytturi col bianco la casa sul balcone di sua svuocera che abita 22 piani sotto il suo. Mentre il rompicazzo telefonico le ripeterà "Pronto, pronto, la sento lontana....prontooo" si goda gjojoso l'esplosione del suo Samsung S5 in tredicimilacincenquecentosettantadue,1 pezzettini, che raccoglierà con cura e pazienza stracchina & certosina e regalerà a Natale all'odioso nipote Esculapio, bambino saccente e merdoso nonchè fortemente obeso che le ha appena mostrato terminato con sussiego e spregio il noiosissimo puzzle della "Stazione di Dresda bombardata dagli alleati" ultima opera in ben 100.000 pezzi della Clementoni in soli 2,45 giorni, inclusa la pausa per pisciare.
Ed adesso mi lasci in pace, non vede che ho da fare... "Nerchiaaaaa, lascia stare la tigre della vicina, cazzooooo !"



Cortese Esperto, soffro di una epicondilite bilaterale anchilosante invalidante aggravata da un lupus erimatosus sistemicus che mi costringe a letto da diversi anni. Ho consultato fior di primari senza ottenere nessun risultato tangibile. Mi dia un consiglio.

Se riesce ancora a tenere in mano un coltello da macellaio a lama affilata, si uccida, caro Vtente. 
Veda, caro il mio rompicazzo ipocondriaco, le farò coraggio: l’eziologia ed i dettagli clinico-diagnostici della sua davvero ripugnante patologia delineano ahimè un imminente rischio di ictus cerebrale seguito da coma di grado 4 (o depassè) dal quale ne uscirà solamente orizzontale coperto da un bianco lenzuolo con scritto sopra Ospedali Riuniti- Camera mortuaria.
Essendo che i Dipendenti del Sopraccitato SerVizio di Necrologia e RecVpero Salme sono in agitazione da 4 mesi per la restituzione contrattuale del bonus “pro-capita” per ogni morto beccato, è tutt’altro che improbabile che la sua putribonda salma, in attesa di una improbabile sepoltura, giaccia dimenticata in qualche cella frigorifera di AnaToMia PaTologica.
Anzi no, dimenticavo. Vi è un’altra soluzione per la sua rivoltante patologia: prenda un micino appena nato dagli occhioni verde smeraldo ed il pelo lucido e lo scotti vivo al fuoco di un becco Bunsen: quando la temperatura del micino avrà superato i 200°C ne osservi bene la codina – se la stessa si presenterà di un bel colore bruno caramellato avrà ancora 2 mesi di vita, mentre se invece si presenterà di colore nero-bluastro le saranno concesse invero ancora 8 settimane di vita (ehehehe, faccia un po' lei i conti per vedere dove sta la differenza...). Ah, quando avrà il responSo mi telefoni pure – le darò subito le mie coordinate bancarie per effettuare il giroconto a mio favore di tvtti i Suoi Averi. 



Cortese Esperto, nello smontare la lavastoviglie avevo dimenticato di togliere il generale della corrente e toccando con le mani bagnate l'interno in acciaio ho preso una terribile scossa a 220V. Ho messo del Foille sulla ustione ma da alcune ore tremo come una foglia. Mi dia un consiglio la prego. 

Caro Vtente, ha fatto bene a consultarmi anche perchè così ho finalmente modo di ribadire il mio pensiero.
Ma chi se ne impippa della sua ustione ? Guardi che a nessuno gliene importa un bel niente, tantomeno a me. Sua moglie è fuori che se la spassa con l'elettricista (lui almeno, me lo consenta, sa dove mettere le MaNi, oltre che nelle mutande della sua Consorte), sua figlia è al cesso della scuola a fumarsi una canna, i vicini sono fuori a cena ed il resto del Condominio è in vacanza per Ferragosto. Quindi non Vrli la prego perchè nessuno la sente e non si azzardi a chiamare il 118 - con quelle dita rattrappite dalla scossa, non riuscirebbe a digitare nemmeno una cifra !
Qvindi, caro il mio rompicazzo che vuol fare il Piccolo Elettricista, MUOIA sereno e per favore senza troppi spasmi ed urla, altrimenti mi sveglia il cane Argo che sta dormendo tranquillo sul sofà, addentandosi l'insalata di pollo che lei ha cucinato ma che ha lasciato a raffreddare sul tavolo di cucina.
Anzi, via, essendo immensamente buono (oltre che infinitamente erudito) le darò la soluzione finale al problema. Con le poche forze che le rimangono prenda in mano il filo della fase (nero o rosso) con una mano ed il filo del neutro (blu) con l'altra e poi stringa forte forte forte. Sentirà una bella ed emozionante scarica di ottimismo tra le sue rivoltanti braccia passare attraverso il cuore e crearle una bella fibrillazione atrio-ventricolare. Cos'è la fibrillazione atrio-ventricolare ? Non lo sa, caro il mio Ignorantone ? Via, non le svelo niente, mio Caro... sono sicuro che le piacerà in Eterno. Mi faccia sapere, mi raccomando...



Gentile esperto, sono un tecnico di laboratorio e lavoro da due anni su un Tomografo ad Emissione di Positroni, l'altro giorno si è staccato un pezzo dall'attrezzatura e l'allarme è suonato per 20 secondi. Sarò stato esposto ad una dose nociva di radiazioni ?

Caro Vtente, questi sono i rischi della malasanità oggi, pochi soldi e scarsa manutenzione. Vuole sapere se è stato esposto ad una dose nociva di radiazioni ? Mi piacerebbe rassicurarla, ma mi duole dirle SI'. OSCURO TECNICO DI LABORATORIO, lei è un CONTAMINATO DA RADIAZIONI. Comunque si rallegri, perchè quelle che ha preso non sono radiazioni NOCIVE bensì LETALI (e la differenza mi perdoni non è da poco, caro il mio piccolo Mr. Roentgen). Lei ha assorbito una dose presunta da 400 Sievert (non sa cosa è un Sievert ? si informi IGNORANTE e non si permetta di disturbarmi mai più !). Vabbè visto che oggi ho mangiato a pranzo una doppia razione di linguine con le vongole veraci sarò buono e le spiegherò tutto - se la matematica non ci inganna, caro il mio tecnicuccio della mia fava, il conto è presto fatto 1 Sievert= alterazioni temporali dell'emoglobina, 2/3 Sievert= nausea, emorragia e perdita di capelli (lei è già ripugnante così com'è, quindi si immagini...), 4 Sievert portano alla morte nel 50% dei casi ed oltre i 6 Sievert, beh, nessuno è mai tornato da me a raccontarmelo...  
Caro Vtente, quindi si metta il cuore in pace, anzi si metta completamente in PACE ETERNA.
E non si azzardi a suonarmi al campanello, brutto appestato, che ho appena fatto sostituire il citofono che poi lo devo bonificare dalle sue insulse radiazioni. Se ne vada via lontano, prenda il postale per la Groenlandia e si faccia seppellire al Polo Nord a 200 metri sotto il Pack.
PREGO, AVANTI UN ALTRO, ma prima che abbia finito di mangiarmi il cannolo alla crema (cazzo, quanti rompicoglioni oggi...)



Cortese esperto, mi perdoni tanto il disturbo. Soffro di disturbi gastrici ricorrenti e di reflusso gastro-esofageo. Il mio medico mi ha mandato dal Gastroenterologo che mi ha prescritto degli inibitori della pompa protonica ed ordinata una gastroscopia. Cosa ne pensa dall'alto della sua Illuminata Scienza ? Mi risolverà il problema ?

Caro ed  appassionato Vtente, la ringrazio per l'alta considerazione (ben riposta, perbacco) sulle mie capacità scientifiche, letterarie, filosofiche, fililogiche, gnoseologiche e catartiche (più qualche altro centinaio di referenze qua e là, ottenute nelle migliori Università del Mondo, e questo lo voglio ribadire forte, CARI I MIEI MEDIOCRI LETTORI DI QUESTA RUBRICA).
Orsù, veniamo immantinente alla sua RIVOLTANTE patologia - Il reflusso gastro-esofageo le darà senz'altro problemi di eruttazioni acide ecco perchè, caro il mio gastro-rompicazzo, le si è seccata la pianta di Ficus che tiene nel salotto, le si è sciolto lo spazzolino da denti sul mobiletto del bagno e la sua compagna (grande mignotta, glielo posso assicurare per esperienza diretta, eh eh eh) ha lasciato il tetto coniugale ed il letto freddo. Oltre alle eruttazioni acide il reflusso le farà andare a gola il brasato con i ciccioli che si è mangiato alla XVI Fiera del Colesterolo HDL e LDL di Grassano d'Adda (Cosenza)(l'Adda è stato deviato per irrigare la Calabria) ed anche le tornerà sul gozzo tiroideo (che schifo, ha anche questa schifosa malattia ?) la Polenta Taragna che ha fritto nella sugna e mangiato come colazione ieri. Se sente un fastidio alle Corde Vocali ed un senso di WC NET e di ACIDO MURIATICO in gola, ecco caro gastro-rompicazzo, questo è il reflusso di cui le parlavo.
Se fanno bene gli inibitori della pompa protonica ? Ma scusi per chi mi ha preso ? Certo che le faranno bene, peccato che essendo INIBITORI le inibiranno la Pompa, nel senso che avrà erezioni sempre più scadenti e meno frequenti - se oggi lei ha una vita sessuale attiva ed appagante, bene se la scordi, anzi se potesse GIRARMI LA SUA AGENDA di contatti femminili, provvederò io a sistemare tutti i conti in sospeso non si preoccupi e stia tranquillo.
La Gastroscopia sì certo la deve fare ma dato che allo stomaco si può arrivare dai due lati le consiglio vivamente la Gastroscopia Rettale. Quando la sonda avrà percorso tutti i tanti metri di ansa intenstinale (di solito l'analisi dura dalle 18 alle 24 ore senza sedativi) forse avrà senz'altro una visione dal basso della sua ripugnante mucosa intestinale. Dico FORSE perchè il medico avrà usato la sonda CORTA per cui, arrivato al duodeno, l'esame sarà tutto da rifare, peccato.
Ah dimenticavo, una complicanza non rara dell'esame è la perforazione dell'intestino, causa di setticemie letali. Nel qual caso, la prego di accettare anticipatamente le mie più sentite CONDOGLIANZE.

Le ricette di Prodotto Interno Lordo

 

VINO AI TOPOLINI OBESI CINESI (Baby Mice Wine) SERVITO CON CONSOMME' DI BACHI DA SETA IN BRODO DI YAK

 
Ingredienti per 4 persone:
 
20 topolini cinesi obesi
2 litri di Prosecco di Valdobbiadene DOCG
1/2 litro di benzina avio
1/2 litro di trielina
qualche pallina di naftalina
 
Per il consommè:

1/2 Kg di bachi da seta secchi, di buona qualità e pezzatura
2 litri di brodo di yak tibetano
1 cucchiaio di formaggio grattugiato di capre del Kurdistan
sale del Mar Morto q.b.
1 sacco di pepe nero
 
 
Procuratevi i 20 baby topolini obesi (se non li trovate nella vostra gastronomia di fiducia potete procurarveli al mercato nero, oppure ordinarli su Ebay ed Amazon.com alla sezione "specialità dal mondo"). Dopo esserveli procurati scottateli vivi in acqua calda bollente in modo da ammorbidire la pelle. Se le bestiacce vi si rivoltano contro (piantano le unghie nella pelle per evitare la bollitura) staccatele a martellate sulla testa. Se qualcuna resiste ancora pungetele col pungolo elettrico che vi sarete procurati nel più vicino negozio di armi non convenzionali. Se però gli immondi animaletti ancora si rifiutano autonomamente di saltare giojosamente nella pentola bollente infilate la loro codina in una presa elettrica non protetta per vedere il dolce scintillio dell'arco elettrico provocato dalla 220V.
A questo punto chiudete bene col coperchio e metteteci un bel masso sopra, giusto per evitare la risalita dei riottosi roditori lungo la parete della pentola. Una volta ben sgrassati nell'acqua bollente scolate ben bene i topolini obesi ed immergeteli nel Prosecco di Valdobbiabene DOCG. A parte (sotto cappa e preferibilmente nel chiuso di un deposito di armi chimiche) sobbollite a fuoco lento la benzina avio e, mescolando lentamente, aggiungete la trielina ed infine ad una ad una le palline di naftalina. Se la reazione stenta a partire provate a catalizzatla con una grattugiata di cesio radioattivo - dopo che il composto sarà finalmente esploso ed avrete cacciato a calci in culo quei rompipalle delle squadre speciali NBC per la guerra nucleare, batteriologica e chimica  chiamati dai vicini e dall'ASL aggiungete il composto denso che avrete ottenuto ai topolini bolliti e scolati e lasciate in infusione per almeno 7 settimane in un bunker antiatomico al massimo grado di protezione.
 
Nel frattempo reidratate i bachi nel brodo di yak, aggiungendoli a pioggia al brodo caldo e mescolandoli con un cucchiaio di legno di olivo (se il cucchiaio è di faggio o di olmo non si sa perchè ma i bachi prendono un inconfondibile odore di merda) ed alla fine aggiungete a spolvero il grattugiato di capra del Kurdistan (preferibilmente del Kurdistan Iracheno, laddove le capre si cibano di rimasugli di polvere da sparo e mine antiuomo dando al latte il caratteristico sapore pepato e scoppiettante con note di fungo allucinogeno). Salate e pepate (1 sacco da 20 Kg di pepe nero originario delle isole Molucche dovrebbe bastarvi) e quindi accompagnate il consommè con un bel sorso di vino ai topolini obesi, da servire ben freddo prima di averlo passato per una bella mezz'ora in decanter, per ossigenarlo e fargli perdere il sentore di benzina avio e trielina. 

 

Fresco ed abboccato, con note di tannino e di legno - queste sono le note del vino di Topolini Obesi Cinesi
  
 

GOULASH DI HAKARL (Squalo Putrefatto Islandese) CON MISE EN BOUCHE DI JULIENNE DI DURIAN 


Ingredienti per 4 persone:
1 bel trancio di squalo putrefatto (Hakarl)
1 litro di brodo di cane pechinese malato (preferibilmente di rogna od ebola)
Una tazza di gasolio invernale Esso
1 cucchiaio di olio extravergine di merluzzo artico DOP (prima spremitura)
Sale e pepe q.b.

Per la Mise en Bouche di Julienne di Durian:
2 Frutti di Durian maturi e ben carnosi
1 etto di mostarda scaduta
Chiodi (di ferro, non di garofano)
Sale q.b.

In un locale ben aerato e sotto cappa aprite la confezione di Hakarl – cacciate indi a calci nel culo l’amministratore del Condominio ed i condomini che si saranno attaccati furiosi al campanello del vostro appartamento a causa dell’insopportabile odore di ammoniaca e di morte che l’Hakarl purtroppo esala. Proteggetevi voi stessi dai miasmi putrebondi dell’orribile bestjaccia con una bella maschera per la guerra chimica di classe elevata (7+, resistente anche al Sarin). Una volta indossati i suddetti dispositivi togliete dall’Hakarl l’eccesso di urea ed ammoniaca immegendolo per qualche minuto nella soda caustica. Dopo esservi ben ustjonati con gli schizzi della soda, prendete una capiente casseruola al tungsteno, adagiatevi l’Hakarl e regolate di sale e di pepe. Quindi svaporate con il gasolio. Quando la cucina sarà andata completamente a puttane per il fuoco versate nella casseruola il brodo di cane pechinese malato (che vi sarete procurati al più vicino canjle di quartiere) quindi chiudete ermeticamente il tutto e cuocete a fuoco basso per 50 minuti.
Nel frattempo affettate il durian a julienne col machete e cacciate i vigili urbani che avvertiti dai vicini sono venuti a piombarvi la porta. Dopo aver schivato i proiettili del fucile del vicino mescolate il tutto con la mostarda scaduta ed i chiodi fino a formare delle piccole “mise en bouche” che porzionerete su cucchiai cinesi in porcellana.
Impiattate e servite ai commensali nel tavolo che avrete apparecchiato nella più vicina camera iperbarica (l’hakarl crea pericolosi trombi nelle vene principali che non si dissolvono neanche nel benzene puro), condendo con un filo di olio extravergine di merluzzo artico DOP.
Servite con abbondante "Morte Nera", la tipica grappa islandese.


L'Hakarl o squalo putrefatto islandese

Il Durian emette un odore nauseabondo

Un buon bicchiere di "Morte Nera" vi aiuterà a digerire

FRITTATA DI ZECCHINE (zecche giovani) ALL'ACINETOBACTER CON PICCOLA GELATINA DI MEDUSA SPIAGGIATA


Ingredienti per 4 persone:

4 belle cucchiate di zecche giovani, ancora vive;
1/2 litro di soluzione concentrata di Acinetobacter Baumannii (si trova nelle migliori rivendite di armi batteriologiche e nelle cantine degli Ospedali);
2 Uova di quaglia;
1 dl di latte;
Pan grattato (quello di Tchernobyl funzjona particolarmente per questo piatto).

Per la gelatina di medusa:

2 belle medusone fresche dalla spiaggia;
Il succo di 4 ascelle;
1 lime.

Prendete dal sacchetto le zecchine vive e mondatele bene. Per prima cosa togliete dalla testa delle bestjacce le putride cose a cui erano attaccate, come brandelli di capriolo, pelo di cinghiale, vello di pecora e carne tenera di bambini punti. Fate attenzione nell'operazione per non venire a vostra volta attaccati dai famelici animaletti, altrimenti difficilmente vedrete la fine del vostro piatto.
A questo punto sotto cappa e con maschera antiterrorismo prendete dal frigo la soluzione concentrata di Acinetobacter (o Iraqi bacter) e versatela con attenzione in una capiente pentola.... ho detto con attenzione, BRUTTO IDIOTA, ecco ne hai rovesciata un po' per la cucina... Non ti preoccupare troppo, sappi solo che 20g fanno ammalare 1 battaglione di Marines... e visto che l'Acinetobacter è resistente a tutti gli antibiotici recati in un confessionale ed espia subito i tuoi peccati.
Se sopravviverai all'incidente chiama subito i soccorsi e gli Infettivi. A questo punto, solo dopo che la squadra per la guerra batteriologica se ne sarà andata fuori dai coglioni, porta ad ebollizione la soluzione di Acinetobacter e versaci le zecche giovani, mescolando col ramaiolo.
Quando il composto sarà diventato di un bel rosso mestruazione, aggiungi il tuorlo di 2 uova di quaglia, il decilitro di latte ed il Pan Grattato di Tchernobyl, sempre mescolando. Una volta aggiunto il PaN GrAtTaTo il composto comincerà ad assumere in sequenza i seguenti colori: fucsia, indaco, giallo pus, nero ebola e ultravioletto... a questo punto fate allontanare i commensali e spegnete la pentola.
Versate il composto in una padellina di teflon con una noce di burro, fino ad ottenere la gustosa frittatina (assicurarsi che le zecche siano tutte belle morte, mi raccomando !).
A questo punto preparate la piccola gelatina di meduse, lavandole bene sotto l'acqua corrente - se vi verranno le dita gonfie come un pallone vuol dire che vi siete urticati, brutti coglioni (dovevate mettervi i guanti !!!). Se poi  siete davvero così deficienti da assaggiare la medusa prima di averla cotta, ben vi sta, vi verrà un LABBRO grosso come una petroliera.
Bollite quindi le meduse con il succo di 4 ascelle (il succo d'ascella toglie l'urticante dai tentacoli) fintanto che il composto viscosizza e si rapprende (circa 1 settimana a fuoco lento).
A questo punto mettete le gelatine in stampi da pasticceria e metteteli in freezer per 2 ore. Decorate con la scorza del lime ed accompagnate la frittatina con le gelatine fredde.

2 belle medusone per una buona gelatina

Gustose zecche neonate, il nostro ingrediente principale
















L'Acinetobacter fa un gustoso brodo assieme alle zecchine















BRASATO DI CANE CINESE CON CRESTA IN TERRINA DI PLUTONIO E BENZENE


La prima cosa da fare nella preparazione di questo SuCcUlEnTo piatto è procurarsi dei bei trancj teneri di cane cinese con cresta (se il vostro macellaio di fiducia non dovesse averli si possono comodamente ordinare su Amazon.com e vi verranno spediti in una settimana col corriere direttamente dal Dongguan). 
Strappate con i denti la lingua della sympatica bestjola (è molto stoppacciosa oltre che essere indubitabilmente brutta) e preparate una bella marinatura: per questo mondate Qvattro Sedani Giganti del Borneo, del Durian ben stagionato ed 1 Kg di cipolle Acide della Val Pusteria (una varietà desueta che ha provocato più di una colite ulcerosa alla principessa Sissi).
Tagliate tutto a cubotti e trasferite in una capiente terrina refrattaria aggiungendo un po' di plutonio ed una grattugiata di Antrace.
Aggiungete un po' di BENZENE purissimo (lo trovate nei negozi che vendono prodotti cancerogeni) o in alternativa un po' di Benzina Verde a 99 ottani presa al distributore ENI sottocasa.
Fate svaporare al calor bianco il benzene fintanto che la cucina di Ernesto Meda in frassino chiaro e Swarovski avrà preso completamente fuoco.
Dopo che i Vigili del Fuoco se ne saranno andati fuori dai coglioni coprite bene la terrina col cane cinese con cresta, il PlUtOnIo ed il Benzene svaporato usando due strappi di pellicola DoMoPaCk biologica in polipropilene  a basso impatto Ambjentale e lasciate a marinare sopra il camino del TermoValorizzatore a voi più vicino per almeno 12 ore.
Trascorse le 12 ore, prelevate il cagnaccio dalla marinata e ponetelo delicatamente sul tagliere, asciugandolo con carta da cucina (se la malaugurata bestjola dovesse essere ancora viva, finitela pure a cazzotti sul muso, senza pietà).
Fate fondere in una casseruola da morto del burro mortificato assieme ad olio extravergine toscano di prima spremitura a freddo e fate rosolare la bestja per 5 minuti ogni lato, fino ad ottenere la tipica consistenza delle croste da sbucciatura sulle ginocchia.
A questo punto prelevate le spezie dalla marinata ed aggiungetele alla carne in cottura. Indi, continuare a cuocere sopra un bidone di rifiuti radioattivi fintanto che il cane tignoso si sarà finalmente intenerito.
A questo punto guardatelo dolcemente negli occhi e salate. Procedete quindi a versare la Marinata di Massata (eventualmente rjscaldata ai Raggi X) alla carne ed alle verdure. 
Fate sobbollire per 2 /3 giorni a fuoco dolce, che si ottiene unendo alla fiamma dello zucchero di canna (capita l'acuta parafrasi ?)
Una volta che la carne merdosa si sarà cotta mantenetela in caldo e preparate nel frattempo il Gustoso SuGhEtTo che la accompagnerà. Passate le verdure assieme al benzene in una capiente betoniera da cantjere e con un mixer da immersione sminuzzate il composto putrido (dopo averlo regolato di sale).
Ecco pronta la vostra ricetta ! Impiattate con limacce di fiume gelate e condite con aceto balsamico di Modena ed abbondante percolato di organico lasciato 15 giorni sul balcone al sole.

Buon appetito !

Cane cinese con cresta




















CARPACCIO DI PESCE DALLA FACCIA TRISTE (Blobfish) SU JULIENNE DI RANA VIOLA DEL GONDWANA




Afferrare senza provare troppo disgusto la sympatica creatura marina, e seppellirla in una fossa asettica per 2 mesi (festivi compresi) per farle perdere il sapore di muffa. Quindi lavarla in lawatrice a 60°C e centrifugare bene per 3 ore a 1200 giri. 
Indi, facendo molta attenzione a non farsi sgraffiare dalla bestya ancora posseduta ed arrabbiata per la centrifuga, purificarla con olio di ricino caldo che le deve wenire somministrato a forza (al limite farsi aiutare da un congiunto o da un amico a tenerla ferma). Una volta purificato il grazjoso pesciolino, con molta delicatezza fategli ingurgitare 2 kg di carote crude, un aglio in camicia, un sedano rapa ed un filo d'olio extravergine toscano spremuto a freddo.

Adagiate sulla leccarda la catatonica bestya ed infornate a 320° per 4-7 ore.

Nel frattempo estraete dalla doccia dove vi sarà scappata la rana viola del Gondwana ed incidetela con un coltello per far uscire l'umor nero che le si forma naturalmente sotto la pelle. 
Quindi sempre col medesimo coltellino create una Julienne del sympatico anfibio ed unitela al Pesce dalla Faccia triste che avrete tagliato sottile a carpaccio con l'affettatrice. 

Impiattate condendo a crudo con un filo di olio di fegato di tricheco giovine. 

In alternativa gustosa anche la versione con tigne di cane flambè. 

Buon appetito!

Il Blobfish o pesce dalla faccia triste

la Rana Viola del Gondwana


domenica 28 luglio 2013

Sulla vera natura dei Camaldolesi

a cura del professor GuidoFrancescoMaria della Bernarda, ordinario di "vexata questio" e sufismo all'Università On-Line di Lancaster on Ticino (Pavia)


“Ma i Camaldolesi sono un Ordine o una Congregazione ?”: è una frase udita dallo scrivente in un tramezzo della Biblioteca Palatina di Parma nel corso di un’ardita tenzone oratoria tra cattedratici di opposte fazioni e pareri. Sta nella sua accezione vieppiù popolare a significare vacua perdita di tempo su temi di non stretta pertinenza ed importanza, su questioni minori ed irrilevanti e su bizantinismi vuoti di contenuto, come ahimè capita spesso di sentire nel corso di argute disquisizioni universitarie e professorali, negli ambulatori di vetusti primari di asettiche cliniche universitarie all’ostentazione di cavillose diagnosi di impronunciabili sindromi o nei sottili distinguo di manager di aziende al momento della presentazione di stiracchiati piani strategici.

Nella fattispecie del busillis la vera natura dei Camaldolesi si rivelò una “vexata quaestio” che creò non pochi imbarazzi al Card. Gioacchino del Prepuzio(1) che fu a tal guisa interrogato e pubblicamente sconfessato da Papa Brufolo III d’Acne & Aquisgrana nel corso della messa detta delle Quarantore celebrata nella abbazia dei Frati Attipirati di Minturno (CE) (2). 

Un raro disegno raffigurante Papa Brufolo III d'Acne & Aquisgrana mentre ammonisce un gruppo di Clerici

Il cardinale, privato “a divinis” della porpora, si ritirò a vita privata e si mise a coltivare carciofi nella ridente piana di Priverno (FR o CR o PR) ma in seguito, narrano le Cronache, cadde in disgrazia dopo aver messo incinta l’ex Perpetua Brunilde-Adelaide Favasecca vulgo “Nilde”, energico donnone dell’alta Val Trompia che come riporta lo stesso Cardinale, “…tenea ahimè un fiato tan lurido et sozzo qual tanfo di dischiuso avello”. La Favasecca dopo quell’inatteso incontro amatorio (era  ancor illibata a 62 anni) raccontò nei minimi particolari del rapporto ad un tal Vernengo degli Invernenghi, di professione strozzino, che iniziò a ricattare il Cardinale minacciando di raccontare fatti ed antefatti a tutto al paese. Il Cardinale, pur di non dover subire l’onta del pubblico ludibrio, fece harakiri ingollando in successione dodici carciofi (del cultivar violetto di Sant.Erasmo) ed è per questo noto al pubblico come Card.Girolamo Cynar (cynara cynara è difatto il nome botanico del carciofo – cfr. di Ernesto Calindri – Ma chi cazzo ha avuto l’idea di mettere un tavolino in mezzo al traffico ? in Cronache pubblicitarie – Ed.Fininvest – Roccasecca dei Volscii 1981).

    In tempi più recenti  l’allocuzione sui Camaldolesi (come anche quella sui Tirolesi, gli Audiolesi ed i Neurolesi) ha assunto un incipit di vago sfottò nei confronti di persone ridondanti saputelle e sussiegose (professori universitari, direttori di Centri di Ricerca, analiste di laboratorio, Direttori Tecnici di Multinazionali , etc.) – “tu fai come il Camaldolese, ti tromban la moglie e ti restan le offese” disse un giorno Cavallo Cavalcanti, un panettiere di Figline Valdarno, a Brunetto Latini, che si attardò al tavolo preso da un componimento a rima baciata alternata mentre la sua signora si dilettava dei servigi di Ottavio, nerboruto stalliere del Fucino ed aiutante di bottega del Cavalcanti, noto perché, al momento dell’orgasmo, emetteva un sonoro nitrito col culo (3)

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(1) Gioacchino ServaDio (Ascoli Satriano-1506, Zoo Safari del Garda 1588) assunto agli onori della porpora cardinalizia come Girolamo del Prepuzio in quanto primo fondatore del sottordine degli Scappellatori di Gubbio, originale gruppo monastico la cui particolarità risiedeva nella ripetuta e reiterata ostensione dei genitali nel corso della processione in onore di Santa Faustina del Glande (Gubbio 1206-Vergate sul Minchio (Lecco) 1230). La santa morì piuttosto giovane (le cronache non ufficiali dicono per soffocamento a seguito di una cospicua ingestione di liquido seminale in un confessionale della bergamasca ad opera di Frà Nerchia, ruvido cappellano della Valsassina). Nel martirologio modificato dopo il II Concilio di Marina di Grosseto del 1345 la festa di Santa Faustina, inizialmente prevista il 28 Febbraio, dopo le sonore proteste del Nunzio Apostolico nel Benim, che si trovò per puro caso ad assistere all’indecorosa ostensione pubblica, fu spostata al 29 Febbraio e di fatto celebrata solamente negli anni bisestili. Ciò provocò notevoli proteste nei bottegai della zona, che a seguito della nuova disposizione vescovile persero gran parte del lauto guadagno derivante dall’eccezionale afflusso (in particolare suore e novizie, seminaristi e voyeurs) che dopo la celebrazione liturgica affollavano ristoranti e botteghe che per l’occasione esibivano alludente merce (le famose Salsicce di Santa Faustina  “longhe un cubito umbro e di siffatta somiglianza al battacchio di Frà Nerchia” ).

(2) Da ricordare che i frati Attipirati di Minturno si fusero nel 1604 con le suore Sconsolate di San Giovanardo del Bufalo di Gaeta dando origine all’Arciconfraternita Sodomita del Gaudente Spirito di Terracina e terre limitrofe. L’Arciconfraternita, i cui adepti furono accusati di eresia e di pratica dell’amore libero, fu sciolta con bolla papale del 1606 (…in hac Confraternitas stabat gaudente fornicatione hominibus mulierisbusque quam nullius sacrum). 
Presso i Frati Attapirati di Minturno era in funzione un moderno laboratorio fisioterapico per la cura della scoliosi



(3) Sia il cosiddetto “nitrito di culo” come anche la ben più aulica e pregnante “scorreggia vaginale” e la roboante e altisonante “manustupratio atipica” furono ahimè pratiche comuni nell’eresia alto-medioevale di Frà Amaretto del Sassello, cugino di secondo grado del più noto Frà Dolcino. Le suddette reiterate pratiche, la cui notorietà si estese presto a tutti i contadi della Padania e financo alle terre di Montenegro e di Amaro Lucano, portarono poscia alla emanazione della bolla “de rerum horribilis” con la quale Papa Gozzhoviglio IV giustificò i primi esperimenti nucleari di Vimercate sul Buzzo, l’invasione armata della Libia, la presa di Samarcanda, ed il ratto delle gnocche vergini di Forlimpopoli (cfr. Fermi, Oppenheimer – Da Albuquerque a Forlimpopoli – Studi sull’uranio arricchito e su quello impoverito – pgg. 244 di cui la metà radioattive).  

Fagiolo Zolfino

a cura del prof. Bruschetta, docente di Tapenade e Gazpacho alla libera Università Bocconi di TrAvErSo di Gessate sul Borneo (CZ)


Trattasi di varietà di fagiolo di lunghezza inferiore a quella del normale fagiolo (Phaseolum vulgaris), nota per le forti proprietà odoranti e detonanti a seguito di abbondanti libagioni dello stesso.
Già nell’antichità (cfr. di Luciano de Crescenzo – da Platone a Platinette: Storia della filosofia dall’Ellade a Radio D.J.) l’uso del fagiolo zolfino era in voga presso la scuola dei Peripatetici di Skiatos (CN) che in opposizione ai Maestri Democritei del Borneo (CZ) teorizzavano la transustanziazione dell’anima nel peto intestinale (1).

Il fagiolo zolfino, noto per il suo sapore ma vieppiù per le sue virtù gasgeniche e detonanti dell'apparato enterico

Secondo questa curiosa teoria al momento del trapasso l’anima immateriale fuoriesce dal corpo attraverso gli orifizi (scorreggie, rutti, aliti e soffi nasali mentre per le donne anche attraverso le misconosciute scorreggie vaginali) (2) per prendere quintessenza ontologica ed elevarsi verso l’assoluto.
Nondimeno degno di nota lo studio in oggetto dello Yogi Brahma-Putza (al secolo Gennaro Esposito nato a Somma Vesuviana (NA) e di professione venditore abusivo di lupini) che ha portato un dotto contributo epistemologico sul tema dell’anima immateriale al XXVIII raduno di Cazzate sul Gange (Lecco) smentendo l’origine paleo-greca e proponendo l’origine paleo-indiana (Jones) sostenendo nel contempo che il famoso “ooooooohm” collettivo, proprio di raduni di yogi, bonzi e tibetani in genere è in realtà solo un modo per dissimulare fastidiosi dolori di pancia e flatulenze enteriche. Fu lo stesso yogi Brahma-Tanga che dopo una abbondante cena a base di fagioli zolfini emise un famoso “oooooooohm….prrrrrrrr….eeehmmm” alla Meditazione Sacra del Mercoledì in onore di Krisna-Murti e Mortacci Tua, cosa che fece trasecolare il Maestro Qui-Gong-Ciu-En-Lai che esclamando “eh no…sti cazzi !” abbandonò di corsa la sala tenendosi stretti al naso dodici fazzoletti di carta di riso. (3) 
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(1) che più tardi i Romani sotto Costantino avrebbero ripreso nel famoso mottetto “ecce bomba, ecce bomba, cave petum, ecce bomba” con cui Ottaviano soleva dare l’incipit attraverso l’emissione un sonoro bòmbito intestinale alle feste in onore della dea Giunione. Mottetto ripreso recentemente alla XVII edizione della sagra del Fagiolo Zolfino di Terranuova Bracciolini (SI), che si apre tradizionalmente con una sonora scoreggia polifonica a quattro peti (bassi, tenori, contralti e soprani) eseguita a cappella su una antica e poco eseguita polifonia di Bach, ritrovata recentemente durante alcuni scavi nel bagno del genio musicale tedesco nella sua casa di Turinga Olona (Varesegladbach).

Un raro commentario medioevale dove si ragiona della vera utilità di Facebook presentato al I raduno di Cazzate sul Gange  (1206)


(2) Si narra che Rita Levi Montalcini alla consegna del Nobel abbia strabiliato la platea dei cattedratici di Stoccolma attraverso un curioso esperimento. Dopo essersi fatta infilare a forza un tappo di Dom Perignon millesimato nel culo, due tappi emostatici nel naso, essersi fatta otturare col pongo le orecchie e addentando un limone di Sorrento da 1 kilo abbia apostrofato la platea con la frase: “And now, dear professors please guess from what part of my body this sound came off ?” (trd: e adesso, pregiati professori indovinate un po’ da che parte del mio corpo esce questo rumore ?) e dopo aver pronunciato questa fatidica frase avesse emesso una scoreggia vaginale così potente da provocare l’apertura delle porte di emergenza della sala, l’esplosione dei vetri nel raggio di 500 metri e l’azionamento degli allarmi delle auto in sosta nel parcheggio dell’Opera House di Sydney, nell’altro emisfero. La notizia fece rapidamente il giro del globo e la Levi Montalcini fu invitata a “dare il la” a suon di scorreggie vaginali a diverse manifestazioni internazionali come la Maratona di New York (USA), la partenza della slitta di Babbo Natale da Rovaniemi (Finlandia), l’inizio dei saldi di inizio anno da Harrod’s (Londra-UK) e tra le attrazioni nostrane la sagra del Caciocavallo podolico, la festa delle Cicerchie  di Strangolagalli (Frosinone) e la Festa della Birra di Traversetolo (PR).

(3) Qui-Gong-Ciu-En-Lai ebbe poi modò di vendicarsi dell’affronto pubblico ricevuto da Brahma-Putza attraverso il cosiddetto asana del serpente piumato, terribile privazione corporale che costringe l’allievo penitente a mantenersi per due ore in equilibrio sull’uccello con un dito permanentemente ficcato in culo – al primo accenno di ulteriore scoreggia la stessa, non potendo uscire dal culo (tappato) va a gonfiare in modo smisurato le anse intestinali del colon discendente e trasverso. Quando il tapino non riesce ormai più a contenersi, un po’ per la posizione faticosissima e per un po’ per i potentissimi dolori addominali, il maestro esegue la manovra del Dalai Lima (un lama peruviano parente dei Dalai Lama) che consiste in una subitanea compressione tra le ginocchia di entrambi i testicoli. La manovra provocò l’esplosione del Brahma-Putza che partì in orbita, bucò lo strato dell’ozono, vagò in orbita geostazionaria, ricadde al suolo dopo alcuni giorni e fu ritrovato alcune settimane più tardi piantato a dodici metri di profondità in un cratere da lui cagionato sulle nevi dell’Annapurna, ad oltre 5000 metri di quota (cfr. Walter Bonatti – Ghiacciai eterni ed altre rotture di cazzo durante la ascesa all’Annapurna – Annali del CAI, CGIL, CISL, UIL e COBAS del Latte, Brugherio 2003).


Il maestro Yogi & Boo-Boo mentre esegue uno dei suoi famosi asanas per liberare completamente l'intestino.


Sulla scrittura bustrofedica

a cura del Prof. Girardo della Girardesca, Duca di Durazzo e Valona, ordinario di esegesi dei paralipomeni della Batracomiomachia all' III Università (occhio, dopo il semaforo gira a destra anche se il Tom-Tom ti dice a sinistra) di Boston Celtics (USA e Scozia)


Un classico bustrophedon

Tipo di scrittura vieppiù desueta anche se in voga presso tardi ambienti letterari e gigolò. Deriva dal greco [boustrophedón], da bous («bue») e strophé («giro», «curva», eventualmente «inganno»), quindi «che gira come fanno i buoi». Espressione della tarda grecità usata per indicare, non senza una punta di disdegno, l’uso arcaico (che è addirittura la norma nel caso dell’etrusco) di scrivere il testo procedendo, alternativamente, da destra a sinistra e da sinistra a destra ("come fanno i buoi quando si ara il terreno", vedi anche immagine in calce al testo). Tracce di questa scrittura sono anche ascrivibili ai geroglifici ittiti (1), di cui esistono due forme: la prima monumentale in incàvo ed in rilievo della Siria settentrionale e la seconda quella corsiva dell'Asia Minore, in uso anche presso l'antico popolo dei raccoglitori di smegma (2); altri affermano la discendenza della scrittura bustrofedica direttamente dai geroglifici egizi, ma anche dai pittogrammi cretesi (il Tangenziale-Cavalcavia sostiene, non senza prove, anche dalle incisioni a temperino delle latrine pubbliche), e che abbiano avuto inizio verso la metà del 2000 a.C. 
Questi geroglifici furono usati fino alla fine dell'impero Ittita (fine del 600 d.C.), con lettura destrorsa, sinistrorsa e bustrofedica. I segni usati erano circa 220, di cui alcuni ideografici e altri fonetici; le parole venivano separate tra loro da segni particolari, detti anche “cazzilli ittiti” (3)

Un esempio che spiega il modo di scorrere della scrittura bustrofedica





(1) Assurbanisecam II, fratello di Assurbanipal e cugino di AssurbaniDVD (costui decisamente più sveglio dei due precedenti) si narra si facesse tatuare sull’uccello le istruzioni per una corretta manustuprazione ad opera delle schiave siriane che a turno portavano i loro graditi servigi alla corte del Re Ittita – Le istruzioni stesse venivano incise in maniera bustrofedica in modo che la schiava potesse agevolmente leggerle sia se era destra o mancina e quindi sdraiata rispettivamente alla sinistra o alla destra di Assurbanisecam. La prima istruzione testulamente diceva “Lavarsi bene le mani – inam el eneb israval”, la seconda “Togliere eventuali depositi di smegma( 2) – amgems id itisoped ilautneve ereilgot” e la terza (che doveva essere visibile solo quando l’uccello del Re Ittita era al massimo della sua erezione (36 cm di  nerboruta nerchia) che citava “ ! oiart atturb ozzac lad itavel - Levati dal cazzo brutta troia !” espressione con cui Assurbanisecam II soleva congedarsi dalle schiave stesse che venivano allontanate “con un sonoro calcio nel culo” (cfr. Rosy Bindi – Quando le donne non contavano un cazzo – pgg.645 con vibratore allegato mod. Hard Vibr-Sex-Melomett-In cul-Aspett-che-mi-togl-l’assorbent - Edizioni Il Mulino a cui girano le palle un casino, Randellate sul Pipi 1993).   

(2) Lo “smegma” (detto amichevolmente “ricottina” avendo una vaga sembianza casearia) è materia poliagglomerata organica costituita dall’essudato umorale che si deposita sotto il bordo del glande di maschi adulti, specie di quelli poco avvezzi all’igiene intima maschile (in ispecie bifolchi, camalli, cafoni, ministri e sottosegretari della III Repubblica, e Walter Nudo). Prima dell’avvento della regina Saugella IV di Johnson & Johnson, sorella di Betadine III contessa di Bayer Leverkusen, duchessa di Loreal e Garnier, la morte per accumulo di smegma era da considerarsi tra le prime cause di decesso del regno antico. In epoche più recenti è Plinio il Vecchio nel “De erutione cutanea” (sillabario inedito trovato sotto la tavoletta nel camerino del cesso della sua villa ad Ercolano) cita un certo Aspasio da Nocerina, che aveva aperto una fiorente attività di commercio del suo smegma, che tagliava “a fette spesse un cubito” e vendeva a marchio  “Primosale di Aspasio”  alla Proto-Esselunga (una forma arcaica dell'attuale retailer) di Torre Annunziata. Il  “Primosale di Aspasio” divenne ben presto un DOP (Denominazione di Origine Perineale) e catalogato dall’Authority Alimentare come “Specialità tipica campana”. In epoche recenti si cita anche un tal Raffaele de Marienwald (cugino di secondo grado della duchessa di Kent) che, nei lunghi momenti buchi della vita di campagna, soleva estrarsi la ricottina con la pala, esclamare “Habeat corpus !” cuocerla al forno a calore moderato per circa 25 minuti (cfr. Corcagnano Frankfurter Allemainder del 14.2.2003) per poi offrirla ai suoi commensali grattugiata fresca come la bottarga di muggine (cfr. Hell's Kitchen - i piatti più fetenti del cugino di secondo grado della duchessa di Kent con prefaz. di Antonella Clerici - Wellington sul Ticino 2013).

(3) Una dotta disquisizione sul “cazzillo ittita” fu esposta da Sir Lipton Ice Tea al IV Raduno Annuale del Rotaract Club di Northumberland on Avon (o Southumberland on Thames o Eastumberland on Inn o Westumberland sulla Senna, boh). Nella suddetta riunione alla presenza del cav.Goffredo Silingardo Silingardi e della sua consorte, l'amabile Geltrude contessa di Felino e duchessa di Soriano i quali si narra che “si scaccolarono con la loro stilografica Dupont per tutta la serata” come cita il cronista del Gazzettino del Rotaract Ippazio Busani, il relatore, dopo una attenta analisi epistemologica che trascendeva dal sillogismo dell’ossimoro con cui filologicamente si poteva non certo transigere dalla natura quasi escatologica della vexata quaestio e comunque dopo attenti studi filosofici, geo-morfofisici, sismologici, vulcanologici, gnoseologici, paralitici e tetraplegici e rifacendosi al glorioso lavoro di insigni studiosi come Popper, Kant, Gustav Thoeni, Kappler, Platinette, Strauss, Stress, SturmTruppen, Sturm Graz, Strunz e Assorete si poteva imperocchè concludere (dopo 6 ore 12 minuti e 4 secondi di appassionata oratoria) che sul  “cazzillo ittita” nulla potevasi ritenere concluso. Dopodichè gli astanti (quelli che rimanevano) vennero prontamente rifocillati con flebo di fisiologica e bomboloni alla crema dalla viciniora sezione della Beata Misericordia della Santa Eulalia del Cardellino, prontamente intervenuta sul posto. La situazione peggiore fu quella di un tale conte Marcezio della Bernarda Berengarda, già rettore dell'Università della Valsassina (mai riconosciuta a livello pedagogico in quanto non aveva nè studenti, nè corsi e tantomeno docenti) che, prima di riprendere i sensi, assistito nel frattempo anche dai volontari della Pubblica Assistenza di Cicognara (MN), scorreggiò ininterrotamente per 27 minuti, stabilendo il record mondiale di peto prolungato per un raduno annuale del Rotaract. 

Il cazzillo, nella sua versione rivisitata dall'antica ricetta ittita è un gustoso piatto della cucina siciliana