domenica 28 luglio 2013

Fagiolo Zolfino

a cura del prof. Bruschetta, docente di Tapenade e Gazpacho alla libera Università Bocconi di TrAvErSo di Gessate sul Borneo (CZ)


Trattasi di varietà di fagiolo di lunghezza inferiore a quella del normale fagiolo (Phaseolum vulgaris), nota per le forti proprietà odoranti e detonanti a seguito di abbondanti libagioni dello stesso.
Già nell’antichità (cfr. di Luciano de Crescenzo – da Platone a Platinette: Storia della filosofia dall’Ellade a Radio D.J.) l’uso del fagiolo zolfino era in voga presso la scuola dei Peripatetici di Skiatos (CN) che in opposizione ai Maestri Democritei del Borneo (CZ) teorizzavano la transustanziazione dell’anima nel peto intestinale (1).

Il fagiolo zolfino, noto per il suo sapore ma vieppiù per le sue virtù gasgeniche e detonanti dell'apparato enterico

Secondo questa curiosa teoria al momento del trapasso l’anima immateriale fuoriesce dal corpo attraverso gli orifizi (scorreggie, rutti, aliti e soffi nasali mentre per le donne anche attraverso le misconosciute scorreggie vaginali) (2) per prendere quintessenza ontologica ed elevarsi verso l’assoluto.
Nondimeno degno di nota lo studio in oggetto dello Yogi Brahma-Putza (al secolo Gennaro Esposito nato a Somma Vesuviana (NA) e di professione venditore abusivo di lupini) che ha portato un dotto contributo epistemologico sul tema dell’anima immateriale al XXVIII raduno di Cazzate sul Gange (Lecco) smentendo l’origine paleo-greca e proponendo l’origine paleo-indiana (Jones) sostenendo nel contempo che il famoso “ooooooohm” collettivo, proprio di raduni di yogi, bonzi e tibetani in genere è in realtà solo un modo per dissimulare fastidiosi dolori di pancia e flatulenze enteriche. Fu lo stesso yogi Brahma-Tanga che dopo una abbondante cena a base di fagioli zolfini emise un famoso “oooooooohm….prrrrrrrr….eeehmmm” alla Meditazione Sacra del Mercoledì in onore di Krisna-Murti e Mortacci Tua, cosa che fece trasecolare il Maestro Qui-Gong-Ciu-En-Lai che esclamando “eh no…sti cazzi !” abbandonò di corsa la sala tenendosi stretti al naso dodici fazzoletti di carta di riso. (3) 
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(1) che più tardi i Romani sotto Costantino avrebbero ripreso nel famoso mottetto “ecce bomba, ecce bomba, cave petum, ecce bomba” con cui Ottaviano soleva dare l’incipit attraverso l’emissione un sonoro bòmbito intestinale alle feste in onore della dea Giunione. Mottetto ripreso recentemente alla XVII edizione della sagra del Fagiolo Zolfino di Terranuova Bracciolini (SI), che si apre tradizionalmente con una sonora scoreggia polifonica a quattro peti (bassi, tenori, contralti e soprani) eseguita a cappella su una antica e poco eseguita polifonia di Bach, ritrovata recentemente durante alcuni scavi nel bagno del genio musicale tedesco nella sua casa di Turinga Olona (Varesegladbach).

Un raro commentario medioevale dove si ragiona della vera utilità di Facebook presentato al I raduno di Cazzate sul Gange  (1206)


(2) Si narra che Rita Levi Montalcini alla consegna del Nobel abbia strabiliato la platea dei cattedratici di Stoccolma attraverso un curioso esperimento. Dopo essersi fatta infilare a forza un tappo di Dom Perignon millesimato nel culo, due tappi emostatici nel naso, essersi fatta otturare col pongo le orecchie e addentando un limone di Sorrento da 1 kilo abbia apostrofato la platea con la frase: “And now, dear professors please guess from what part of my body this sound came off ?” (trd: e adesso, pregiati professori indovinate un po’ da che parte del mio corpo esce questo rumore ?) e dopo aver pronunciato questa fatidica frase avesse emesso una scoreggia vaginale così potente da provocare l’apertura delle porte di emergenza della sala, l’esplosione dei vetri nel raggio di 500 metri e l’azionamento degli allarmi delle auto in sosta nel parcheggio dell’Opera House di Sydney, nell’altro emisfero. La notizia fece rapidamente il giro del globo e la Levi Montalcini fu invitata a “dare il la” a suon di scorreggie vaginali a diverse manifestazioni internazionali come la Maratona di New York (USA), la partenza della slitta di Babbo Natale da Rovaniemi (Finlandia), l’inizio dei saldi di inizio anno da Harrod’s (Londra-UK) e tra le attrazioni nostrane la sagra del Caciocavallo podolico, la festa delle Cicerchie  di Strangolagalli (Frosinone) e la Festa della Birra di Traversetolo (PR).

(3) Qui-Gong-Ciu-En-Lai ebbe poi modò di vendicarsi dell’affronto pubblico ricevuto da Brahma-Putza attraverso il cosiddetto asana del serpente piumato, terribile privazione corporale che costringe l’allievo penitente a mantenersi per due ore in equilibrio sull’uccello con un dito permanentemente ficcato in culo – al primo accenno di ulteriore scoreggia la stessa, non potendo uscire dal culo (tappato) va a gonfiare in modo smisurato le anse intestinali del colon discendente e trasverso. Quando il tapino non riesce ormai più a contenersi, un po’ per la posizione faticosissima e per un po’ per i potentissimi dolori addominali, il maestro esegue la manovra del Dalai Lima (un lama peruviano parente dei Dalai Lama) che consiste in una subitanea compressione tra le ginocchia di entrambi i testicoli. La manovra provocò l’esplosione del Brahma-Putza che partì in orbita, bucò lo strato dell’ozono, vagò in orbita geostazionaria, ricadde al suolo dopo alcuni giorni e fu ritrovato alcune settimane più tardi piantato a dodici metri di profondità in un cratere da lui cagionato sulle nevi dell’Annapurna, ad oltre 5000 metri di quota (cfr. Walter Bonatti – Ghiacciai eterni ed altre rotture di cazzo durante la ascesa all’Annapurna – Annali del CAI, CGIL, CISL, UIL e COBAS del Latte, Brugherio 2003).


Il maestro Yogi & Boo-Boo mentre esegue uno dei suoi famosi asanas per liberare completamente l'intestino.


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